Raccolta delle migliori fabbriche ed ornamenti della citta’ di Genova
Agli artisti, ed amatori
delle belle arti
RACCOLTA DELLE MIGLIORI FABBRICHE
ED ORNAMENTI
DELLA CITTA’ DI GENOVA
disegnate dall’architetto e pittore
GIUSEPPE BERLENDIS
Milano 1878
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… Semplice ma bella e grandiosa è la forma di questo vasto Stabilimento eretto nell’anno 1650, dietro la promozione di quel Magistrato, ed i diversi legati disposti da’ varii distinti benefattori di questa Città. Il disegno è di Gio. Battista Ghiso, il quale unito con altri architetti, concepì e mise a termine l’idea di spianare la falda di un monte, e raccogliere in un sol canale tutte le acque derivanti dai monti vicini, onde erigervi questo Stabilimento, come appare dalla iscrizione che leggesi sulla facciata, e che qui a piedi riportiamo.
Questo Stabilimento degno dell’attenzione dei forestieri, e capace di 2200 individui. I poveri incapaci di travagliare, vi si ricevono gratis, servendo questa per casa di carità, ed anche di correzione agli scostumati, che pure si accettano.
Nella Chiesa di Santa Maria, situata nel centro del fabbricato, vi sono molte buone pitture e scolture degne d’ammirazione.
Fra queste è un bassorilievo di MichelAngelo Bonarotti in marmo bianco, rappresentante la santa Vergine col morto Signore,
AUSPICE DEO
SERENISSIMO SENATU FAVENTE
MAGISTRATU PAUPERUM FAVENTE
MONTES DEJECTI VALIS COAEQUATA
FLUENTUM CONCAMERATUM
ALVEUS DERIVATUS
EGENIS COGENDIS ALENDIS OPIFICIO
PIETATE INSTITUENDIS
AEDES EXSTRUCTAE
ANNO SALUTIS
MDCLV
ed una statua della Beata Vergine, capo d’opera di Pietro Puiet. Vi sono in oltre molte altre statue, tanto nella chiesa, quanto negli spaziosi scaloni, atrii, ecc. che rappresentano i benefattori di questo luogo pio, molte delle quali sono opera dello scultore Barberini Lombardo.
In questo Stabilimento si fanno i più superbi lavori di lino e lana, da cui l’amministrazione del medesimo trae non lieve profitto.
Alle figlie che sortono per maritarsi, si consegna in dote la somma di 200 a 400 franchi.
La pittura che si vede nella facciata è di Gio. Battista Carlone.